domenica 17 novembre 2013

33-0

Franco è un Clown. Franco ha sempre fatto il Clown nella vita, non ha mai trovato niente di meglio da fare che strappare sorrisi, non ha mai pensato che esistesse qualcosa di meglio che riscaldarsi il cuore con i sorrisi che riusciva a strappare. Il cerone bianco steso sempre con la stessa passione, la pompetta del fiore sempre perfetta, l'elastico delle bretelle sempre tirato, ogni singolo giorno di una vita che non riesce neanche a definire troppo breve. In tanti a trentatre anni penserebbero che sia troppo presto, Franco pensa che non saprebbe resistere pensando di vivere un giorno senza strappare un sorriso, o almeno senza averci provato. Franco a trentatre anni fissa i travetti affiancati al muro e si chiede per la milionesima volta se non sarebbero stati più belli verniciati di bianco anche quelli, come le pianelle che ci riposano sopra. Quelli come lui lo sanno quando il gioco finisce, oggi Franco cede alla malattia di cui non ha voluto parlare a nessuno, e cede con lo spirito del vincitore che è riuscito a far sorridere fino all'ultimo giorno, del vincitore che ha saputo nascondersi per non strappare mai una smorfia o una lacrima, ma solo sorrisi. Oggi Franco vince trentatre a zero, e muore sapendo di essere riuscito a strappare un sorriso al giorno senza mai vedere qualcuno triste per lui. Tra qualche giorno qualcuno lo cercherà, tra qualche settimana qualcuno penserà che forse Franco non era forte quanto credeva di essere e aveva chiesto aiuto tante volte, quel qualcuno verserà una lacrima per lui, ma Franco se ne sarà già andato e non sarà mai trentatre a uno, la rete l'ha mantenuta inviolata fino al novantesimo, della moviola post-partita non gliene è mai fregato niente.

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